Il Segreto di Maria
Sottotitolo:  e altri racconti
Editore:  Luigi Pellegrini editore
Codice Isbn:  
Categoria:  Narrativa
Anno di pubblicazione:  2010
Pagine:  160
Prezzo copertina:  12.00

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Trama:  “IL SEGRETO DI MARIA… E ALTRI RACCONTI” DI ANGELO CHIARELLI Il libro insegna a non sposare la morale collettiva, a innalzarsi al di sopra del comune sentire e a essere uomini, esprimendo il proprio giudizio “senza ipocrisie e falsi ornamenti”. Le storie raccontate sono caratterizzate da forti tinte e parlano di persone costrette a vivere al margine della società, solo perché l’opinione altrui è troppo miope per seguire l’ottica di uno sguardo che guarda in una direzione leggermente diversa dalla propria. Il primo racconto parla dell’omosessualità femminile, ancora più nascosta di quella maschile, forse perché l’emancipazione delle donne non si è spinta sino all’orientamento sessuale. Le protagoniste (Maria e Chiara) vivono un amore felice, intimo, ma devono fare il conti con la morale dilagante. Maria è costretta a scappare, Chiara a nascondersi a fare un vita da reietto, con l’unica accusa di aver amato. Allora, mi chiedo, sono false promesse quelle del versetto evangelico che dice “Le è perdonato molto, perché molto ha amato”? Forse sì, forse il mondo non può condividere l’amore, perché nessuno lo prova più veramente, e per questo motivo bisogna perseguitare coloro che si amano incondizionatamente. Non so più dove ho letto che “Grida forte solo chi ha tanta paura”, ma penso che non ci sia frase più indicata per spiegare il concetto che voglio esprimere. Questo libro è ancora molto, eppure, ha già vissuto la stessa sorte dei suoi protagonisti. È stato criticato di tristezza, di ritrarre solo situazioni “estreme” e di non prendere in considerazione la “normalità”, la serenità che molte persone riescono a raggiungere. Nel 1830 Henri Beyle (meglio conosciuto come Stendhal) nel suo capolavoro “Il rosso e il nero” diceva : “Eh, signori, un romanzo è uno specchio che uno porta lungo una strada. Ora riflette l'azzurro dei cieli, ora il fango dei pantani” e di certo non si potrà accusare lo specchio (ovvero lo scrittore) di riflettere il fango, perché è inevitabile, esso esiste e la sua immagine si rifletterà sulla superficie dell’oggetto. Ogni cosa deve essere raccontata. Compito dello scrittore è ritrarre la realtà, ma non con fedeltà assoluta (in questo modo si farebbe il gioco della società), ma secondo il suo punto di vista; lo scrittore vive per dare voce a chi non ce l’ha, per codificare le urla e farne delle proteste ben percepibili. Acquistalo su : Pellegrinilibri.it
Inserito il:  12/12/2010 modificato il:  00/00/0000
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